Storia dell’oftalmologia: dal Codice di Hammurabi a Georg Bartisch

La storia dell’oftalmologia è lunga e complessa, con origini che risalgono a migliaia di anni fa. Già nel Codice di Hammurabi, risalente al 1700 a.C., si fa riferimento a un trattamento oculistico per la cura della cataratta.

Nel corso dei secoli, la conoscenza dell’anatomia e della fisiologia dell’occhio ha continuato a evolversi, portando allo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche. Uno dei personaggi più importanti nella storia dell’oftalmologia è Georg Bartisch, un chirurgo tedesco vissuto nel XVI secolo.

Georg Bartisch: il fondatore dell’oftalmologia moderna

Bartisch iniziò a praticare la chirurgia all’età di 13 anni, e in breve tempo divenne famoso per le sue capacità. Nel 1583 pubblicò il suo capolavoro, l’Ophthalmodouleia Das ist Augendienst, un trattato di oftalmologia che rappresenta un punto di svolta nella storia della disciplina.

L’Ophthalmodouleia è un’opera monumentale, che contiene la descrizione di decine di malattie oculari, operazioni chirurgiche e tecniche correttive dei disturbi della vista. L’opera è illustrata da 92 xilografie, che rendono la descrizione delle patologie e delle procedure chirurgiche estremamente accurata.

Bartisch è considerato il fondatore dell’oftalmologia moderna per aver introdotto una serie di innovazioni fondamentali, tra cui:

La descrizione sistematica di tutte le malattie dell’occhio
La classificazione delle cataratta in base al colore
L’introduzione della procedura di depressione del cristallino, l’operazione più diffusa per la cura della cataratta fino al XIX secolo
L’invenzione di nuovi strumenti chirurgici, tra cui una lama a forma di cucchiaio per rimuovere l’intero bulbo oculare

I limiti dell’oftalmologia nel XVI secolo

Le tecniche chirurgiche descritte da Bartisch erano molto pericolose, e i rischi di complicazioni, come l’infezione e la cecità, erano molto elevati. Questo era dovuto al fatto che le operazioni venivano eseguite senza anestesia e con strumenti non sterili.

Nonostante i limiti, l’opera di Bartisch rappresentò un importante progresso per l’oftalmologia. Il trattato fu tradotto in diverse lingue e fu utilizzato come testo di riferimento da generazioni di medici.

L’evoluzione dell’oftalmologia nei secoli successivi

Nel corso dei secoli successivi, l’oftalmologia ha continuato a evolversi, grazie al progresso della scienza e della tecnologia. Nel XIX secolo, ad esempio, sono state sviluppate nuove tecniche chirurgiche per la cura della cataratta, come la facoemulsificazione, che è oggi la procedura più diffusa.

Nel XX secolo, l’oftalmologia ha compiuto ulteriori progressi, con lo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche per la correzione della miopia, dell’ipermetropia e dell’astigmatismo.

Oggi, l’oftalmologia è una disciplina medica molto avanzata, che offre soluzioni efficaci per una vasta gamma di patologie oculari.

E l’oftalmologia veterinaria?

Le prime testimonianze di interventi oftalmici sugli animali risalgono all’antica Grecia e all’antica Roma. Ad esempio, il medico greco Ippocrate (460-370 a.C.) descriveva una procedura per la rimozione di un corpo estraneo dall’occhio di un cane.

Nel Medioevo, gli interventi oftalmici sugli animali erano ancora relativamente rari, ma iniziarono a diffondersi nel Rinascimento. Nel XVI secolo, il chirurgo tedesco Georg Bartisch pubblicò un trattato di oftalmologia che includeva anche una sezione sull’oftalmologia veterinaria.

Negli ultimi secoli, l’oftalmologia veterinaria ha continuato a svilupparsi, grazie al progresso della scienza e della tecnologia. Oggi, gli oculisti veterinari sono in grado di diagnosticare e trattare una vasta gamma di patologie oculari negli animali, compresi cani, gatti, cavalli, bovini e piccoli animali domestici.

Ecco alcuni dei principali progressi compiuti nell’oftalmologia veterinaria nel corso dei secoli:

– XVIII secolo: Sviluppo di nuovi strumenti chirurgici per la rimozione delle cataratta e di altri disturbi oculari.
– XIX secolo: Sviluppo di nuove tecniche chirurgiche per la correzione della miopia, dell’ipermetropia e dell’astigmatismo.
– XX secolo: Sviluppo di nuovi farmaci e trattamenti per le malattie oculari.
– XXI secolo: Sviluppo di nuove tecnologie diagnostiche, come l’OCT (tomografia a coerenza ottica) e la retinografia.

L’oftalmologia veterinaria è una disciplina in continua evoluzione, e i progressi compiuti negli ultimi anni hanno contribuito a migliorare significativamente la salute visiva degli animali.

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Roberto Lombardi

OFTALMOLOGIA VETERINARIA

Mi occupo di ofalmologia veterinaria, ma prima di tutto sono un grande appassionato di animali. Da anni mi occupo delle patologie dell’occhio che affliggono i nostri amici pelosi.